Neurologia

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La Visita Neurologica viene normalmente richiesta dal proprio medico curante e consente allo specialista di formulare una diagnosi specifica per un problema altrettanto specifico. Il neurologo, prima di procedere alla visita vera e propria pone una serie di domande al paziente atte a restringere il campo della ricerca: importanti elementi di riferimento sono infatti l’età, il sesso, la data di insorgenza del disturbo e le sue modalità di sviluppo. E' utile un'indagine sulle abitudini di vita e sul tipo di attività svolte dal paziente per permette di valutare l'entità del disturbo e di ricercare eventuali cause tossiche o traumatiche all'origine della patologia. Nel caso in cui si sospetti una possibile ereditarietà dello stesso si procederà ad indagare su altri componenti della famiglia e sulla presenza o meno del disturbo anche in modalità differenti.
 
La visita consiste quindi nel controllo del senso dell'equilibrio e dell'orientamento, nei riflessi, nella reazione degli occhi agli stimoli visivi, alle percezioni di udito, tocco, vibrazioni sulla pelle. 
Nel caso in cui non si riuscisse ad arrivare alla causa dei problemi potranno essere richiesti dal neurologo ulteriori esami: da quello del sangue ad altri più specifici come l'elettromiografia o la risonanza magnetica.

Elettromiografia L'elettromiografia è una tecnica diagnostica molto utilizzata in campo neurologico e ortopedico; molto spesso l'elettromiografia è complementare ad altre tipologie di indagine diagnostica quali, per esempio, la tomografia assiale computerizzata e la risonanza magnetica. L'elettromiografia fornisce informazioni sia per quanto riguarda la funzionalità dei nervi periferici sia per quanto concerne i muscoli scheletrici. Scopi principali dell'elettromiografia sono sia l'analisi dell'attività muscolare a riposo e durante l'attivazione volontaria sia lo studio delle conduzioni nervosa, motoria e sensitiva.
Oggetto di studio dell'elettromiografia è l'unità motoria (UM), cioè il complesso formato dal corpo cellulare del motoneurone, sito nelle corna anteriori del midollo spinale, dall'assone motore che da esso origina e dalle fibre muscolari che esso innerva. Ogniqualvolta una visita neurologica evidenzia un deficit a carico del sistema nervoso periferico (SNP) è opportuno eseguire approfondimenti attraverso l'elettromiografia, in particolar modo se non sono note con chiarezza sede, entità e tipologia della lesione.  L'elettromiografia può risultare utile nel confermare la diagnosi di sindrome del tunnel carpale.
 

Gestione del Paziente con Decadimento Cognitivo

L’invecchiamento della popolazione generale ha portato all’aumento drastico delle malattie correlate all’età, tra cui le malattie neurodegenerative.  Le demenze sono patologie degenerative del cervello caratterizzate da un decorso cronico, invalidante e irreversibile. Tali patologie rappresentano una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale ed hanno un considerevole impatto sulla persona, sulla famiglia e il sistema socio-sanitario.

A tal fine è indispensabile un percorso diagnostico completo che fornisca tutte le informazioni necessarie per avere un quadro di malattia esaustivo e un migliore inquadramento patologico per ottimizzare il trattamento terapeutico. Una delle principali sfide in ambito di demenza è la diagnosi precoce, attraverso indicatori cognitivi, neurobiologici e genetici, che possano essere suggestivi di malattia.

Obiettivi:

inquadramento diagnostico, esclusione di cause secondarie di deterioramento, indirizzamento dei pazienti ai percorsi esistenti finalizzati al trattamento farmacologico e non.

  1. follow up e gestione del paziente nel tempo, con disponibilità di intervento sulle terapie comportamentali (se necessario), per l’ottimizzazione del trattamento e la stabilizzazione (per quanto possibile) del quadro clinico

MODALITÀ DI ACCESSO E SVOLGIMENTO DELLA PRIMA VISITA:
il paziente verrà indirizzato dal curante alla attenzione del neurologo esperto in disturbi cognitivi che, durante la prima visita (della durata di 45 minuti circa), provvederà a quanto segue:

  • raccolta dell’anamnesi personale, patologica remota, farmacologica, familiare
  • raccolta dell’anamnesi patologica prossima, ossia delle informazioni relative al motivo della valutazione che giustificano una consulenza cognitivistica
  • valutazione dell’esame obiettivo neurologico, focalizzando l’attenzione anche sulla ricerca di segni patognomonici per patologie primariamente degenerative
  • esecuzione di test cognitivi di primo livello con il paziente (Mini Memntal State Examination, MMSE) e di scale di valutazione del livello di autonomia funzionale, da somministrare ai familiari (in presenza di un neuropsicologo, questa parte verrebbe svolta dallo stesso, mentre il neurologo si dedicherebbe al prosieguo della visita)
  • richiesta delle indagini necessarie a supportare/escludere la diagnosi (esami di laboratorio, esami di neuroimmagine di primo livello)
  • richiesta di esame neuropsicologico di ii° livello per un migliore inquadramento diagnostico (se ci fosse la possibilità di affiancamento da parte di un neuropsicologo, anche questa parte verrebbe eventualmente svolta dallo stesso, comunque in un secondo momento, rispetto alla prima visita, verosimilmente dopo gli esami laboratoristico-strumentali richiesti).

 

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